Notizie

Sei un lavoratore del servizio forestale?

Eba.Sif
Ente Bilaterale Servizio Forestali del Veneto

Se sei un lavoratore del servizio forestale, ti ricordiamo che puoi usufruire delle prestazioni di Eba.Sif: l’ente bilaterale costituito dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e destinato a erogare prestazioni ai lavoratori del servizio forestale della regione Veneto. Di seguito sono elencate le prestazioni che vengono erogate dall’ente tramite apposita richiesta.

CONTATTACI PER L’INVIO DELLA RICHIESTA DI RIMBORSO

 

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INTEGRAZIONE MALATTIA
Integrazione della malattia corrisposta dall’Inps per un massimo di 180 giorni.

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INTEGRAZIONE INFORTUNIO
Integrazione della temporanea corrisposta dall’Inail per un massimo di 180  giorni.

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RIMBORSO SPESE MEDICHE
Previsto un rimborso pari al 50%, per un massimo di 150,00 € annui.

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RIMBORSO FREQUENZA SCOLASTICA
Per figli a carico iscritti presso l’asilo nido, scuola materna, scuola secondaria di secondo grado e università viene corrisposto un rimborso fino a 150,00 €.

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CONTRIBUTO PER DECESSO
In caso di decesso del lavoratore è previsto un contributo di 1.500,00 € da erogarsi a favore del coniuge o dei figli.

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CONTRIBUTO PER
FONDO PENSIONE
Per chi aderisce ad un fondo pensione negoziale, riceverà una tantum di 100,00 € da versare nella posizione pensionistica.

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MATERNITÀ
Per ogni nuova maternità/paternità è previsto un contributo forfettario di 500,00 € lordi.

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Pensioni: buone notizie per i lavoratori agricoli

A seguito della pubblicazione del Decreto del Ministero del Lavoro n. 367 del 5 febbraio 2018, che individua in maniera più precisa le figure interessate dai benefici provenienti dal riconoscimento dei lavori gravosi (all’interno dei quali sono ricompresi i settori dell’Agricoltura e della Pesca), l’Inps ha pubblicato le circolari n. 33 (per i lavoratori c.d. Precoci) e n. 34 (per l’Ape Social). Il provvedimento individua diverse figure aggiuntive rispetto alla precedente normativa (L. 232/2016) come ad esempio la manutenzione del verde e gli operai non qualificati addetti alle foreste.

Di seguito una breve guida pratica di facile lettura, edita dalla FAI CISL PADOVA ROVIGO che individua i requisiti e le condizioni per accedere alla pensione usufruendo di questi benefici:

Ape Social (termina il 31/12/2018)

Domanda di accesso al beneficio entro il 31/03/2018 o entro il 15/07/2018
(le domande presentate dal 01/04/2018 e dal 16/07/2018 e comunque entro il 30/11/2018, verranno prese in considerazione nel limite delle risorse finanziarie residue)

Per i lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi con almeno 63 anni di età è possibile anticipare l’età per la pensione di vecchiaia se in possesso di determinati requisiti. Tali soggetti devono cessare qualsiasi attività lavorativa e non essere titolari di pensioni dirette. L’importo massimo dell’assegno erogabile è pari a 1.500 € mensili corrisposto per 12 mensilità. Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo richiesto, si tiene conto di tutta la contribuzione, versata a qualsiasi titolo presso l’Ago, le forme sostitutive ed esclusive ed alla Gestione Separata.

Requisiti (per chiedere il beneficio bisogna essere in possesso di almeno uno dei requisiti seguenti)

1. Stato di disoccupazione
Lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato disoccupati per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, che abbiano cessato di usufruire della disoccupazione da almeno 3 mesi. Inoltre, possono presentare domanda anche coloro che erano assunti con contratto a termine a condizione che abbiano avuto, nei trentasei mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno diciotto mesi ed abbiano concluso, da almeno tre mesi, di godere della prestazione di disoccupazione loro spettante. Minimo 30 anni di contribuzione.
(Ai fini dell’accoglimento della domanda di verifica delle condizioni di accesso al beneficio, lo svolgimento, successivamente al termine della prestazione di disoccupazione, di attività lavorativa che non determini il venir meno dello status di disoccupazione non sospende il decorso dei predetti tre mesi.)

2. Assistenza ad un familiare con L. 104/92
Lavoratori che assistono da almeno 6 mesi un familiare convivente con handicap grave ex art.3, c.3, L.104/92 (coniuge, persona in unione civile o parente di 1° grado). Minimo 30 anni di contribuzione.

3. Grado di invalidità civile con punteggio di almeno il 74%
Lavoratori con riconoscimento dell’invalidità civile pari ad almeno il 74%. Minimo 30 anni di contribuzione.

4. Svolgimento di lavori c.d. gravosi (vedi elenco a piè di pagina)
Lavoratori dipendenti che svolgono attività pesanti da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette (anche non in maniera continuativa), alla data della domanda di accesso all’APE o che svolgono lavori usuranti di cui D.lgs n. 67/2011. Minimo 36 anni di contribuzione.
(Ai fini del computo dei sette anni o dei sei anni di svolgimento di attività c.d. gravosa, si prendono in considerazione i periodi coperti da contribuzione obbligatoria riferita all’attività c.d. gravosa e i periodi in cui è stata accreditata contribuzione figurativa per eventi verificatesi in costanza del rapporto di lavoro con svolgimento di attività c.d. gravosa (ad esempio, malattia, maternità nel rapporto di lavoro, etc.).
Vedi la Circolare Inps n. 34 del 23 febbraio 2018

Precoci

Domanda di accesso al beneficio entro il 01/03/2018
(le domande presentate dal 02/03/2018 al 30/11/2018, verranno prese in considerazione nel limite delle risorse finanziarie residue)

Per i lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi  a cui si applichi il sistema di calcolo retributivo o misto, con almeno 41 anni di contributi (41 anni fino al 31/12/2018 e 41 anni + aspettativa di vita dal 2019; per il biennio 2019-2020 41 anni+5 mesi) (senza vincoli di età) è possibile accedere alla pensione con alcuni anni di anticipo rispetto a quelli richiesti dalla L. 214/2011. Tali soggetti devono però avere almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro, precedenti il compimento del diciannovesimo anno di età. L’importo è pari a quello della pensione maturata al momento in cui si presenta la domanda (non ci sono penalizzazioni). Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo richiesto, si tiene conto di tutta la contribuzione, versata a qualsiasi titolo presso l’Ago, le forme sostitutive ed esclusive ed alla Gestione Separata.

Requisiti (per chiedere il beneficio bisogna essere in possesso di almeno uno dei requisiti seguenti)

1. Stato di disoccupazione
Lavoratori disoccupati (per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale), che abbiano cessato di usufruire della disoccupazione da almeno 3 mesi.
(Ai fini dell’accoglimento della domanda di verifica delle condizioni di accesso al beneficio, lo svolgimento, successivamente al termine della prestazione di disoccupazione, di attività lavorativa che non determini il venir meno dello status di disoccupazione non sospende il decorso dei predetti tre mesi.)

2. Assistenza ad un familiare con L. 104/92
Lavoratori che assistono da almeno 6 mesi un familiare convivente con handicap grave ex art.3, c.3, L.104/92 (coniuge, persona in unione civile o parente di 1° grado).

3. Grado di invalidità civile con punteggio di almeno il 74%
Lavoratori con riconoscimento dell’invalidità civile pari ad almeno il 74%.

4. Svolgimento di lavori c.d. gravosi o usuranti (vedi elenco a piè di pagina)
Lavoratori dipendenti che svolgono attività pesanti da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette (anche non in maniera continuativa), alla data della domanda di accesso all’APE o che svolgono lavori usuranti di cui D.lgs n. 67/2011.
(Ai fini del computo dei sette anni o dei sei anni di svolgimento di attività c.d. gravosa, si prendono in considerazione i periodi coperti da contribuzione obbligatoria riferita all’attività c.d. gravosa e i periodi in cui è stata accreditata contribuzione figurativa per eventi verificatesi in costanza del rapporto di lavoro con svolgimento di attività c.d. gravosa (ad esempio, malattia, maternità nel rapporto di lavoro, etc.).
Vedi la Circolare Inps n. 33 del 23 febbraio 2018

Ape Volontaria (termina il 31/12/2018)

Per i lavoratori del settore privato e pubblico (anche per i lavoratori autonomi e gli iscritti alla gestione sparata) con almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi è possibile anticipare l’età per la pensione di vecchiaia, tramite un prestito commisurato e garantito dalla pensione di vecchiaia, erogato dalla banca in quote mensili per 12 mensilità. Ulteriore requisito è quello di avere come importo della pensione, al netto della rata di ammortamento, un valore pari ad almeno l’1,4 volte il trattamento minimo Inps (circa 703,00 € mensili).

Il prestito
Il prestito è erogato da soggetti finanziatori e imprese assicurative scelti tra quelli che aderiscono agli accordi quadro da stipulare con i ministeri competenti. Il prestito, viene restituito in 260 rate in un periodo di 20 anni mediante una trattenuta che viene effettuata dall’Inps direttamente sul pagamento di ciascuna mensilità, inclusa la tredicesima. La restituzione del prestito inizia dal primo pagamento della futura pensione e si completa dopo 20 anni dal pensionamento. È comunque prevista la possibilità di estinzione anticipata del prestito.

Il prestito è coperto da una polizza assicurativa obbligatoria per il rischio di premorienza. In caso di decesso dell’interessato prima dell’intera restituzione del debito l’assicurazione versa alla banca il debito residuo. L’eventuale pensione ai superstiti viene corrisposta senza decurtazioni. Le somme erogate a titolo di prestito non concorrono a formare reddito ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Alle somme erogate a titolo di APE si applica il tasso di interesse e il premio assicurativo relativo all’assicurazione di copertura del rischio di premorienza previsti dagli appositi accordi quadro.

Vedi la Circolare Inps n. 28 del 13 febbraio 2018

ELENCO LAVORI GRAVOSI L. 232/2016 E L. 205/2017

Per le specifiche di ogni categoria vedi allegato A del decreto Ministero del Lavoro n. 367 del 05/02/2018

> Operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici.
> Conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni.
> Conciatori di pelli e pellicce.
> Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante.
> Conduttori di mezzi pesanti e camion.
> Personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni.
> Addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza.
> Insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido.
> Facchini addetti allo spostamento merci e assimilati.
> Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia.
> Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
> Operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca.*
> Pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative.
> Lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nell’ambito di applicazione del decreto legislativo n. 67 del 2011.
> Marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

*Per questa categoria di lavoratori, per avere riconosciuto un anno intero di contributi, è sufficiente avere almeno 156 contributi giornalieri. Ai fini del computo delle 156 giornate di lavoro agricolo, sono utili anche i periodi in cui è stata accreditata contribuzione figurativa per eventi che presuppongono comunque la permanenza del rapporto di lavoro.

ELENCO LAVORI USURANTI D.LGS. 167/2011

> Lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti di cui al DM 19 maggio 1999.
> Lavoratori notturni nelle seguenti categorie: 1. Lavoratori a turni che prestano la loro attività nel periodo notturno. 2. Al di fuori dei casi al numero 1 lavoratori che prestano la loro attività per almeno 3 ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo. C. lavoratori addetti a lavorazioni a catena. D. conducenti di veicoli di capienza complessiva non inferiore a 9 posti adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

CONTATTA IL PATRONATO INAS CISL PER I CONTEGGI DELLA TUA PENSIONE

REI 2018: rinnovo dell’Isee entro marzo

Per coloro che hanno presentato la domanda di REI (reddito di inclusione) nel 2017, devono presentare il nuovo ISEE entro il 31/03/2018. Prenota il tuo appuntamento direttamente on-line o chiama il numero verde 800 015 275. Si ricorda che al 1° gennaio 2018 il REI ha sostituito il SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) e l’ASDI (Assegno di disoccupazione).

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Cos’è?

Il Reddito di inclusione (REI) è una misura di contrasto alla povertà dal carattere universale. I cittadini possono richiederlo presso il Comune di residenza o eventuali altri punti di accesso che verranno indicati dai Comuni. Il REI si compone di due parti:

✓ un beneficio economico, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta REI);
✓ un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà, predisposto sotto la regia dei servizi sociali del Comune.

Destinatari e requisiti

Requisiti di residenza e soggiorno

essere cittadino dell’Unione o avere un familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
✓ essere residente in Italia, in via continuativa, da almeno due anni al momento della presentazione della domanda.

Requisiti familiari

Il nucleo familiare deve trovarsi in almeno una delle seguenti condizioni:

✓ presenza di un minorenne;
✓ presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore o un suo tutore;
✓ presenza di una donna in stato di gravidanza accertata (nel caso in cui sia l’unico requisito familiare posseduto, la domanda può essere presentata non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto e deve essere corredata da documentazione medica rilasciata da una struttura pubblica).
✓ presenza di una persona di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione.

Requisiti economici

Il nucleo familiare deve essere in possesso congiuntamente di:

✓ un valore ISEE in corso di validità non superiore a 6mila euro;
✓ 
un valore ISRE (l’indicatore reddituale dell’ISEE, ossia l’ISR diviso la scala di equivalenza, al netto delle maggiorazioni) non superiore a 3mila euro;
✓ un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro;
✓ un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore a 10mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola).

Altri requisiti

Per accedere al REI è inoltre necessario che ciascun componente del nucleo familiare:

✓ non percepisca già prestazioni di assicurazione sociale per l’impiego (NASpI) o altri ammortizzatori sociali di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria;
✓ non possieda autoveicoli e/o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
✓ non possieda navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, c.1, D.lgs. 171/2005).

Dal 1° luglio 2018 verranno  meno i requisiti familiari e resteranno solo i requisiti economici.

Importo

Il beneficio economico varia in base al numero dei componenti il nucleo familiare (vedi tabella) e dipende dalle risorse economiche già possedute dal nucleo medesimo.

Numero componenti
Beneficio massimo mensile
​1
​187, 50 €
​2
​294, 50 €
​3
​382, 50 €
​4
​461,25 €
​5 534,37 €
​6 o più
​539,82 €
SCARICA L’ELENCO DOCUMENTI PER ISEE

A Padova per dire basta alle agromafie

Si è tenuto ieri 13 marzo a Padova presso il centro culturale San Gaetano il convegno organizzato da LIBERA insieme alla CISL Padova Rovigo per approfondire il tema delle agromafie.
“Accanto a filiere innovative, internazionalizzate e ben connesse al sistema di rappresentanza esiste una costellazione di realtà marginali, in cui proliferano aguzzini e organizzazioni criminali. Le nostre priorità riguardano affidamenti decisivi su tre aree: contrasto al caporalato, sostenibilità sociale e governo del mercato del lavoro”. Così Luigi Sbarra, Segretario generale della Fai Cisl. “Primo – ha aggiunto il sindacalista – la piena attuazione delle leve sociali introdotte dalla Legge 199, con l’attribuzione di funzioni reali alla Cabina di Regia e sgravi per le imprese che aderiscono alla Rete di qualità e il rifinanziando strutturale del Protocollo Uscita dal Ghetto. Secondo: puntare sulla sostenibilità sociale, con ammortizzatori sociali universali, rilancio delle politiche attive, retribuzioni più dignitose per il lavoro occasionale e il riconoscimento dello status di lavoro usurante per i braccianti. La terza sfida è di carattere contrattuale, e riguarda l’opportunità di dar vita sui territori e a livello nazionale a un sistema contrattuale innovativo, che si agganci alla nuova legislazione assicurando, anche mediante la bilateralità, una gestione del mercato del lavoro agricolo più efficace e partecipativa”.

Articolo tratto da ”Il Mattino di Padova” del 14 marzo 2018

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Galleria fotografica

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Stop alle agromafie: il 13 marzo a Padova

Si terrà il 13 marzo presso il centro culturale San Gaetano a Padova (Via Altinate, 71), dalle ore 16.30, l’iniziativa voluta dalla CISL in collaborazione con l’associazione LIBERA per approfondire il tema delle agromafie. Aprirà i lavori con la sua relazione il Prof. Marcello Fracanzani, componente del comitato scientifico fondazione ”Osservatorio agromafie”. Al dibattito, coordinato da Paolo Cagnan, condirettore de il Mattino di Padova, parteciperà il segretario generale nazionale FAI CISL, Luigi Sbarra, il segretario generale CISL Veneto, Onofrio Rota, il comandante nucleo investigativo polizia ambientale, agroalimentare e forestale, Elisabetta Tropea, Romano Magrini per la Coldiretti e il referente di LIBERA Veneto, Roberto Tommasi.

Siete invitati a partecipare.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

Scarica il programma dell’iniziativa

 

8 marzo 2018: Consiglio generale Fai Cisl Pd Ro

Si è svolto l’8 marzo a Monselice il Consiglio generale Fai Cisl Padova Rovigo con la presenza del segretario generale Fai Cisl Veneto Andrea Zanin. Ha aperto i lavori il segretario generale Fai Cisl Padova Rovigo Gilberto Baratto che ha colto l’occasione per ribadire come la Cisl sostenga la vera conciliazione tra vita e lavoro per le donne.

Galleria fotografica

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Disoccupazione agricola 2018: si parte

Al via la campagna delle disoccupazioni agricole 2018

Tutti i lavoratori a tempo determinato che hanno lavorato nel settore agricolo nel 2017, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, devono presentare domanda di disoccupazione agricola entro il 31 marzo 2018. Di seguito trovi i documenti necessari per poter presentare la domanda e le sedi presso cui puoi rivolgerti per la corretta compilazione e invio.

Elenco documenti necessari per presentare la domanda

Per tutti i lavoratori
Solo per i lavoratori extracomunitari
  • Fotocopia del passaporto con tutte le pagine (anche quelle prive di timbri)
  • Fotocopia permesso o carta di soggiorno
Per coloro che intendono richiedere gli assegni famigliari
  • Fotocopia codici fiscali di tutti i famigliari
  • Dichiarazione dei redditi (730, Unico, CU) anni 2015, 2016 e 2017
Per i titolari di partita IVA
  • Autocertificazione attestante il lavoro autonomo
  • Visure catastali dei terreni di proprietà
  • Attestazione partita IVA rilasciata dall’agenzia delle entrate

 

SCARICA IL MODELLO INPS SR163 CONTATTACI PER L’INVIO DELLA DOMANDA

Dove ci puoi trovare

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ORARI RECAPITI PADOVA ORARI RECAPITI ROVIGO

 

Approfondimento
Soggetti destinatari

La disoccupazione agricola è una particolare indennità a cui hanno diritto gli operai agricoli iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli e le figure equiparate (cioè i piccoli coloni, i compartecipanti familiari ed i piccoli coltivatori diretti che integrano fino a 51 le giornate di iscrizione negli elenchi nominativi mediante versamenti volontari). La disoccupazione agricola spetta anche agli operai agricoli a tempo indeterminato che lavorano per parte dell’anno. La disoccupazione non spetta ai lavoratori già titolari di pensione diretta nell’anno di competenza della prestazione. Nel caso di pensionamento in corso di anno il numero delle giornate indennizzate per disoccupazione agricola viene riproporzionato rispetto al numero di mesi antecedenti la decorrenza della pensione.

Requisiti

I requisiti richiesti per aver diritto alla disoccupazione agricola sono l’iscrizione negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli, 2 anni di anzianità assicurativa e almeno 102 giornate lavorate nel biennio.

Importo

L’importo giornaliero della indennità di disoccupazione agricola è fissato nella misura del 40% della retribuzione di riferimento. Dall’importo spettante viene detratto il 9% per ogni giornata di indennità di disoccupazione erogata a titolo di contributo di solidarietà. Questa trattenuta viene effettuata per un numero massimo di 150 giorni. Agli operai agricoli a tempo indeterminato l’indennità viene erogata per un importo pari al 30% della retribuzione effettiva e non è applicata la trattenuta per il contributo di solidarietà.

Durata

La disoccupazione agricola e’ indennizzata per il numero di giornate effettivamente lavorate nell’anno di riferimento. Tale numero non può comunque essere superiore alla differenza tra il parametro fissato dalla legge (365 gg.) e le giornate di effettiva occupazione in attività agricola e non agricola, prestate nell’anno di riferimento. Sono inoltre da considerare non indennizzabili e quindi da detrarre dal parametro (365 gg.) le giornate relative a particolari eventi per i quali l’interessato abbia già fruito di prestazioni economiche di carattere previdenziale quali malattia, maternità, infortunio sul lavoro, etc.

Anf – Assegno al Nucleo Familiare

Contestualmente alla domanda di indennità di disoccupazione agricola può essere avanzata la richiesta dell’assegno al nucleo familiare (ANF). L’Inps eroga l’assegno per il nucleo familiare sull’indennità di disoccupazione spettante e, limitatamente agli operai agricoli a tempo determinato, sull’attività lavorativa prestata. Agli operai agricoli a tempo determinato (O.T.D.), iscritti negli elenchi nominativi per almeno 101 giornate annue di lavoro, l’ANF spetta per l’intero anno (312 gg. pari a 26 giornate mensili). Il diritto all’ANF per l’intero anno e’ garantito per la sola iscrizione negli elenchi anagrafici per almeno 101 giornate di lavoro, a prescindere, quindi, dal diritto o percezione dell’indennità di disoccupazione agricola. I requisiti relativi al reddito ed alla composizione del nucleo familiare sono gli stessi previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti.

Contributi figurativi

Per i periodi di corresponsione dell’indennità di disoccupazione agricola e’ riconosciuta ed accreditata la contribuzione figurativa, calcolata detraendo dal parametro 270 (anno intero ai fini pensionistici) le giornate lavorate e quelle già indennizzate ad altro titolo. Le giornate accreditate figurativamente sono utili ai fini del diritto e della misura delle pensioni.

Leggi il quotidiano on-line della Cisl

Conquiste del Lavoro: il giornale on-line della Cisl

Nel 2018, il quotidiano della Cisl, fondato nel 1948 da Giulio Pastore, compirà i 70 anni dalla sua fondazione. Un momento importante che rafforza il ruolo del quotidiano quale strumento imparziale di informazione sociale, sindacale, economica e politica. La mission primaria del giornale, è quella di raccontare le notizie, tramite la produzione di articoli di qualità, ricchi di contenuti e utilizzare il web e le nuove piattaforme di informazione digitale per condividere anche idee sui temi rilevanti per la vita quotidiana dei lavoratori, pensionati e loro famiglie.

Per sfogliare il giornale on-line visita il sito http://www.conquistedellavoro.it/edicola

 

Vedi il Sistema Informazione Cisl

 

Forestali Veneto: Ok all’accordo

Sottoscritto in data 13 Dicembre 2017 l’Accordo con Regione del Veneto, Avisp ed Ente Parco Colli Euganei su riordino e riorganizzazione del settore Forestale in Veneto

L’importante accordo sul riordino e riorganizzazione del settore forestale in Veneto siglato il 13 Dicembre 2017 tra le Organizzazioni Sindacali Regionali di FAI CISL, FLAI CGIL, UILA UIL e la Regione del Veneto, Avisp ed Ente Parco Colli Euganei, giunge alla fine di un lungo processo di confronto al termine del quale sono stati contrattati e definiti i termini del trasferimento degli oltre 550 operai forestali facenti capo alla Regione del Veneto e dei 19 forestali dell’Ente Parco Colli Euganei, ad Avisp (Veneto Agricoltura), ente strumentale e operativo della Regione.

“È stata un’operazione complessa, – commenta Gilberto Baratto Segretario Generale Fai Cisl Padova Rovigo – per i molti e complicati fattori in campo, in primo luogo inerenti i vincoli amministrativi, legislativi e procedurali riguardanti il sistema gestionale, il bilancio e la definizione dei budget operativi. Come Organizzazioni Sindacali ci eravamo poi assunti l’impegno di affrontare tutte le annose questioni che hanno caratterizzato in maniera negativa questi anni e che hanno determinato forti disagi per i lavoratori forestali in Veneto.”

L’accordo siglato prevede che dal 1° gennaio 2018 tutta la gestione operativa delle Sistemazioni idraulico-forestali passi ad Avisp mentre la Regione del Veneto continuerà a gestire la programmazione.

Aspetti importanti di questo passaggio, che qualificano in maniera positiva l’accordo, sono lo stanziamento delle risorse minime per l’esecuzione dei lavori all’interno del DEFR 2018-2020, il passaggio di tutti i lavoratori al nuovo Ente senza soluzione di continuità, la definizione del numero minimo di maestranze per l’esecuzione dei lavori sotto al quale non è possibile scendere, la riassunzione di tutti gli operai a tempo determinato (OTD) con la garanzia sulle 165 giornate e dell’apertura dei contratti entro il 1° marzo di ciascun anno, l’istituzione della nuova figura dell’Impiegato Forestale.   Sono stati migliorati anche i trattamenti economici di indennità mensa e infine è stato reciprocamente assunto l’impegno di rinnovare il CIRL di settore nell’arco del prossimo trimestre.

Stefano Laurenti, ed Andrea Padoan, che per la Fai Cisl seguono rispettivamente gli operai forestali di Rovigo e quelli di Padova, compresi quelli in forza al Parco Colli, esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto, frutto di una contrattazione sul merito delle problematiche e delle criticità vissute per molti anni e fino ad oggi dai lavoratori del settore. “Con la sottoscrizione di questo accordo crediamo si sia scritta la parola “fine” relativamente ad una stagione di forti problematiche che hanno visto i lavoratori lottare assieme alle Organizzazioni Sindacali per dare futuro e dignità ad un settore che silenziosamente ogni giorno rende un servizio alla collettività attraverso la manutenzione di un territorio fragilissimo, la prevenzione agli rischi idraulici, la cattura dei cinghiali,  nonché l’anti incendio boschivo”.

Tavola rotonda Fai Cisl Veneto

Qualità dei prodotti, qualità del lavoro
Nuove prospettive di sviluppo e di welfare per l’Agricoltura in Veneto

La Fai Cisl del Veneto, nell’ambito del suo Consiglio Generale di fine anno, svoltosi a Soave (VR), ha organizzato una tavola rotonda sui temi dello sviluppo del settore agricolo veneto in cui vari attori istituzioni, sindacali e politici si sono confrontati sulla possibilità di dare slancio all’innovazione e all’ampliamento del sistema di welfare nel settore.

Ha dato il via ai lavori il segretario generale Fai Cisl Veneto Andrea Zanin: “particolare attenzione all’occupazione e all’applicazione delle regole da parte delle aziende agricole. Vanno scongiurati tagli alla Pac e bisogna introdurre nuovi strumenti a garanzia dei contratti di lavoro. Forte preoccupazione per i tagli alla politica europea agricola. Le risorse devono andare alle imprese che puntano sul lavoro di qualità, ch investono nella buona occupazione e che generano nuova ricchezza.
Il settore agricolo è in forte evoluzione e in veneto, oltre ad una marcata stagionalità, c’è una forte presenza di lavoratori stranieri per la manodopera; per questo è importante la Rete di qualità e la cabina di regia presso l’INPS per il contrasto all’utilizzo del lavoro irregolare in agricoltura così da rafforzare il ruolo delle organizzazioni sindacali e degli enti bilaterali. La necessità di fare sistema in agricoltura riguarda anche i servizi in agricoltura così da diversificare l’offerta, rivedendo i piani regionali, le politiche agricole, mirate a selezionare i migliori, così da garantire la qualità dei prodotti applicando sanzioni e incentivi, il ruolo delle organizzazioni sindacali, che devono utilizzare tutti gli strumenti di welfare per dare slancio alla bilateralità. Proprio su quest’ultimo ambito il Veneto è stato precursore di strumenti di welfare con il fondo pensione Solidarietà veneto e l’Ente bilaterale EBAV” conclude Zanin.

Alla tavola rotonda, moderata da Ludovico Ferro, hanno portato il loro contributo Roberta Carone, dell’INPS Regionale Veneto, Alessandra Liviero, di Avisp (ex Veneto Agricoltura), Alberto Bertin, di Coldiretti Veneto, Luigi Bassani, Presidente Agri.Bi Verona, Alberto Zannol, Regione Veneto, Franco Lorenzon, Presidente Fondo Pensione Solidarietà Veneto e Raffaella Buonaguro, Segretaria Nazionale Fai Cisl. Alessandra Liviero ha sottolineato come le imprese agricole venete si stanno strutturando sempre più, con un crescente bisogno di lavoratori dipendenti. Le imprese agricole individuali diminuiscono e aumentano quelle in forma societaria. Nel 2017 raggiunti i 2 mld di euro di esportazioni di vino. Aggiunge Zannol che oggi più che mai c’è la necessità di virtuosità e razionalizzazione delle risorse a disposizione con un utilizzo dei fondi strutturali tramite il programma di sviluppo rurale, che vale più di 1 mld grazie ai contributi dello stato, dell Unione Europea e della regione. Raffaella Buonaguro invece, ha sottolineato come la Fai, insieme alla Cisl, sia protagonista per la lotta contro il caporalato e, considerato il massiccio numero di lavoratori stranieri impiegati nell’agricoltura, è molto sensibile a tutte le tematiche legate all’immigrazione e per questo il 20 dicembre c.a. è stato organizzato un convegno a Roma che vedrà la partecipazione di tantissimi lavoratori stranieri.

Ha concluso i lavori il segretario generale Cisl Veneto, Onofrio Rota, che ha sottolineato come in Veneto negli ultimi 10 anni c’è stato un grande fermento e cambiamento nel settore agricolo portandolo ad essere, in alcuni settori, leader di export, anche grazie alla radicata bilateralità e alla presenza capillare delle organizzazioni sindacali.

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